Colleferro | Artena | Paliano. Omicidio Willy: pubblicate le motivazioni della sentenza. Ecco perché la pena per i fratelli Bianchi è passata dall’ergastolo a 24 anni…

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COLLEFERRO | ARTENA | PALIANO – Sono state pubblicate ieri, 10 Ottobre, le motivazioni della sentenza che la Corte d’Assise d’Appello di Roma aveva pronunciato il 12 Luglio scorso.

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I fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia uccisero Willy Monteiro Duarte volontariamente.
La «responsabilità degli imputati in ordine al contestato delitto di omicidio volontario aggravato dai futili motivi è corretta, aderente alle risultanze in atti e fondata su argomentazioni pienamente condivisibili» si legge nelle motivazioni della sentenza.

I giudici della Corte d’Assise d’Appello di Roma si sono convinti – come quelli del primo grado del resto – che tale volontà fosse omogenea nel gruppo: «Risulta con evidenza la sussistenza dell’elemento soggettivo del delitto di omicidio volontario nella forma del dolo eventuale, in quanto i concorrenti, con la condotta violenta tenuta da ciascuno di essi, pur rappresentandosi che il brutale pestaggio potesse determinare la morte della vittima, hanno agito ugualmente non solo accertando il rischio ma palesando una adesione psicologica all’evento poi verificatosi (la morte di Willy-ndr). In tale contesto e secondo le regole della comune esperienza, deve del tutto escludersi che gli imputati abbiano agito al solo fine di cagionare lesioni alla vittima, ove si consideri anche che sin dal calcio iniziale Willy è già incapace di difendersi».

«È stato dimostrato – si legge ancora nella sentenza – che prima dell’arrivo dei fratelli Bianchi alle ore 3.23 il contrasto tra i giovani seppure teso si era mantenuto a parte qualche spinta sul livello solo verbale. […] L’aggressione in danno del giovane Willy è iniziata solo dopo l’arrivo dei fratelli Bianchi e si è protratta per circa 40/50 secondi: che nessun altro soggetto diverso dagli attuali imputati ha preso parte al violento pestaggio.
Deve pertanto ritenersi con certezza che il pestaggio abbia avuto inizio con l’arrivo dei fratelli Bianchi sul luogo dell’assembramento».

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Se da un lato i fratelli Bianchi risultano estranei ai fatti che poi ne hanno fatto richiedere l’intervento, è anche vero che il pestaggio inizia dopo il loro arrivo.
Secondo i giudici della Corte d’Assise d’Appello dunque i quattro hanno collaborato in misura analoga a quanto è servito per cagionare la morte di Willy, e proprio alla luce di questo convincimento è apparso loro corretto applicare anche ai fratelli Bianchi le medesime attenuanti generiche applicate in primo grado a Belleggia e Pincarelli, “mitigando” la condanna dall’ergastolo a 24 anni: «Non si può – si legge nella sentenza – non considerare che i fratelli Bianchi sono del tutto estranei al contrasto iniziale che ha poi provocato la violenta aggressione, che la condotta degli imputati si è esaurita in un breve lasso di tempo (circa 40/50 secondi) e che il violento pestaggio è anche ascrivibile agli altri imputati»…

 

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