Colleferro. Celebrazioni in occasione della Festa della Liberazione. Dopo la pandemia si torna in piazza, Piazza 25 Marzo 1950 nel Quartiere Scalo

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COLLEFERRO (Eledina Lorenzon) – 25 Aprile 2022, dopo due anni di restrizioni dovute alla pandemia, finalmente si torna in Piazza per celebrare questa data che segna l’anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

Una data scelta in ricordo del 25 Aprile 1945, giorno in cui fu emanato dal Comitato Nazionale di Liberazione Alta Italia, l’ordine di insurrezione generale in tutti i territori occupati dai regimi fascisti e divenne simbolo della lotta contro ogni forma di dittatura ed espressione della grande volontà di ricostruire, sia materialmente che socialmente, la nostra nazione.

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Purtroppo accanto alla gioia per la quasi fine della pandemia, dobbiamo rattristarci per la follia della guerra scoppiata alle porte dell’Europa, e diviene quindi, oggi più che mai, determinante riaffermare quei valori dai quali la nostra resistenza prese forza: democrazia, libertà e giustizia.

In Piazza Italia a Colleferro, nella mattinata, le manifestazioni per il 77° Anniversario della Festa di Liberazione hanno preso il via con il corteo aperto dalla Banda Filarmonica diretta dal M° Mario Cesari.

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Erano presenti il Sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna, il Vicesindaco Giulio Calamita, il Presidente del Consiglio comunale Emanuele Girolami, la Presidentessa della sezione Anpi Amalia Perfetti ed i Rappresentanti delle Forze dell’Ordine, il Sost. Commissario della Polizia di Stato Massimo Bruni, il Comandante della Compagnia Carabinieri Capitano Vittorio Di Lisa, il Comandante della Compagnia GdF Capitano Salvatore Pezzella e la Comandante della Polizia Locale Antonella Pacella.
Inoltre erano presenti gli Assessori Diana Stanzani, Marco Gabrielli e Francesco Guadagno, i Consiglieri comunali, Umberto Zeppa, Luigi Moratti, Vincenzo Stendardo, Luigia Fagnani, Vitelli e Mario Cacciotti, i Rappresentanti delle Associazioni militari in congedo, dei Carabinieri, della Finanza, dei Bersaglieri e dei Cavalieri della Repubblica.

Il corteo ha raggiunto i Giardini “Angelo Vassallo” dove è stata deposta una prima corona di alloro al Monumento ai caduti in tempo di pace.

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Dopo un minuto di silenzio e la benedizione, Mons. Luciano Lepore ha voluto esprimere la speranza che arrivi presto una festa di liberazione anche per l’Ucraina invasa ed un pensiero per il popolo russo che non è né consapevole né responsabile dell’attuale situazione.
Ha poi aggiunto: «L’uomo non vuole capire il concetto basilare che la storia si costruisce attraverso la dialettica che eviti lo scontro armato, una dialettica che deve essere di concetto, di idee, di valori, non di uso delle armi. L’economia del mondo non può passare attraverso la produzione di armi, ma deve passare attraverso la produzione di mezzi di sostentamento. È una rivoluzione fondamentale, finché non riusciamo a smettere di produrre armi ci saranno sempre guerre, perché chi produce deve in qualche modo commercializzarle e produrne altre e così si perpetua questa situazione di guerra».

Il corteo, attraversando Via dell’Artigianato, ha poi raggiunto Piazza Mazzini dove è stata deposta una seconda corona di alloro ai Monumento ai Caduti in tempo di guerra, accompagnata dalle note della “Marcia del Piave” ed il “Silenzio d’Ordinanza”, per rendere omaggio alla memoria delle donne e degli uomini che hanno duramente lottato, fino al sacrificio della vita, per la creazione di una Repubblica democratica e la nostra Costituzione.

Nel suo breve discorso, il Sindaco Pierluigi Sanna ha sottolineato come «oggi più che mai “i morti ci comandano”, come disse Ferruccio Parri, intendendo che la memoria dei caduti per la libertà, la memoria dei caduti nella resistenza era effettivamente talmente grande, nobile ed importante da essere una forza viva, anche se invisibile, al punto di poter ricevere l’applauso dei presenti, al punto di dover essere onorata ogni anno, ogni 25 Aprile, ma io dico ogni giorno, nel quale noi in questo paese godiamo della libertà e della democrazia».
Ha poi aggiunto: «a chi era rimasto, a chi aveva scelta di combattere, a chi aveva scelto di farsi la galera, a chi aveva scelto di farsi ammazzare sui monti o nelle carceri, a Via Tasso o alle Forze Ardeatine, va anzitutto oggi il nostro ringraziamento più sentito perché a quelle donne e a quegli uomini noi dobbiamo tutto, noi dobbiamo la nostra crescita, la nostra proficua economia, la nostra nobile libertà, la nostra garanzia costituzionale, l’essenza profonda di un Paese democratico e civile nel quale è bello far crescere i nostri figli».
Riferendosi poi all’attuale situazione in Ucraina ha fortemente sostenuto che «i popoli invasori hanno sempre torto, chi uccide i civili ha sempre torto, chi non combatte contro ogni forma di oppressione di liberazione, di dignità dell’uomo proprio nei luoghi dove la dignità dell’uomo in Europa è stata sancita e pensata prima dai Greci, poi dai Romani e poi dal tutto il pensiero rinascimentale, combatte dalla parte sbagliata del fronte, chi invece fa suoi i principi valoriali, frutto dell’Umanesimo e del Rinascimento, frutto della libertà e della democrazia, nate dopo il secondo conflitto mondiale, combatte dalla parte giusta della barricata».
Il Sindaco ha concluso condividendo l’augurio espresso dal Presidente della Repubblica che «non è quello ad arrendersi, ma quello di placare con tutte le nostre forze le avversità, ad indietreggiare rispetto all’escalation della violenza e a lavorare affinché i fenomeni non si concludano con la violenza».


Poi tutti di nuovo in Piazza Italia dove la Banda Filarmonica ha eseguito un emozionante concerto, presentando brani della tradizione popolare e brani classici, dove la “marcia” espressione sonora e caratteristica di qualsiasi banda, è stata protagonista.

Nel pomeriggio l’appuntamento con la cittadinanza si è spostato a Piazza 25 Marzo 1950 davanti all’Auditorium “Fabbrica della Musica” nello storico Quartiere di Colleferro Scalo, primo nucleo abitativo della nascente città di Colleferro, all’insegna della cultura e dei racconti della nostra Resistenza.

In un breve intervento il Sindaco Sanna ha evidenziato come il cambio di location da Piazza Gobetti, luogo storico della manifestazione del 25 Aprile, a Piazza 25 Marzo 1950, sia significativo, in quanto questo territorio fu teatro di lotta di resistenza con le bande partigiane di Paliano, Palestrina e nel Frusinate.
Proprio in località Colledoro fu colpito ed ucciso il Carabiniere Carmine Tamburrino, diventato un emblema della lotta contro il nazifascismo.

Fil rouge della manifestazione è stata “la memoria”, perché “Mai come in questi tempi si sente la necessità di raccontare alle giovani generazioni quello che è stata la resistenza”, scrive Johannes Bückler nella Prefazione del libro “Partigiane” di Stefano Catone, Serena D’Angelo, Amalia Perfetti e Ivan Vaghi, presentato insieme a “1943” di Stefano Catone, entrambi editi da People.
Libri che, come hanno sottolineato gli autori presenti, vogliono far conoscere personaggi e storie realmente accadute e poco narrate, con l’intento di “fare memoria, e di farla raccontando le gesta quotidiane di chi scelse di non rimanere indifferente, ma di fare la propria parte secondo le proprie possibilità”.
Libri dedicati a lettori di ogni età per ricordare: in “Partigiane”, dieci donne che decisero di partecipare alla resistenza e che, dopo il 25 Aprile, continuarono a fare grandi cose per la Repubblica; mentre, in “1943”, l’incontro tra un agente speciale inglese, un prete ed un alpinista di fama internazionale uniti da un medesimo ideale chiamato libertà.

Ha fatto quindi seguito un interessante dibattito sul termine “libertà” o più precisamente “cosa sia la libertà”. Hanno dialogato sul tema Giuseppe Civati – editore e scrittore, Mauro Biani – vignettista, Diana Stanzani – assessore ed Amalia Perfetti – Presidentessa Anpi – La Staffetta Partigiana, docente e scrittrice. Attento e partecipe il numeroso pubblico presente.

Non sono mancati i laboratori didattici per i più piccoli che hanno colorato un mondo di pace senza confini.

A chiudere in musica la serata è stato il bellissimo concerto della Banda Jorona che ha offerto al pubblico l’esecuzione del suo repertorio caratterizzato da un’attenta ricerca sulle storie d’amore, carcere e coltello.
Semplicemente fantastico e non poteva mancare una originale interpretazione di “Bella Ciao”!