Colleferro. Celebrazioni per il 1° Maggio davanti al Monumento ai Caduti sul lavoro presso i Giardini “Angelo Vassallo” [FotoeVideo]
COLLEFERRO (RM) – Il Primo Maggio si celebra, in Italia ed in molti Paesi del mondo, la Festa del Lavoro, una manifestazione che affonda le radici nella storia e nelle lotte di milioni di operai per rivendicare diritti e condizioni di lavoro migliori.
Luogo simbolo della celebrazione nazionale di quest’anno è stata Portella della Ginestra, dove il 1° Maggio 1947 una folla di lavoratori, donne, bambini ed anziani fu bersagliata dalle raffiche di mitra della banda di Salvatore Giuliano, mentre ascoltava il discorso di alcuni dirigenti del Pci. Una strage a tutt’oggi senza mandanti!
L’Amministrazione Comunale di Colleferro, per la seconda volta, dopo tanti anni nella nostra città, ha voluto rendere omaggio, in questa giornata simbolo del diritto al lavoro, il Monumento ai Caduti sul lavoro presso i Giardini Angelo Vassallo nei pressi di Piazza Italia.
Presenti il Sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna, il Sindaco di Carpineto Romano, Mons. Luciano Lepore, Autorità Civcili e Militari, Rappresentanze Sindacali e di Associazioni locali nonché tanti cittadini.
[vsw id=”j14WTpG8ZuI” source=”youtube” width=”615″ height=”346″ autoplay=”yes”]
Il Sindaco, nel suo intervento, ha sottolineato come «festeggiare il 1° Maggio può avere un sapore amaro, in una città bambina che ha appena ottant’anni, ma nata e cresciuta attorno al lavoro di fabbrica, è oggi difficile ritrovare le sue radici, perché il mutamento industriale, partito negli anni novanta, ed arrivato sino ad oggi, ha modificato in modo tangibile il suo essere città industriale».
Ha poi ricordato «il momento della deindustrializzazione e delle dismissioni, con il lascito di un’eredità negativa dal punto di vista ambientale, che è rappresentato dai famosi bidoni tossici che hanno fatto del nostro territorio il primo sito di interesse nazionale per l’inquinamento ambientale dal punto di vista dell’espansione di area che parte da Colleferro ed arriva a Falvaterra.
Occorre oggi riconvertire quelle aree affinché, una volta bonificate, siano destinate alla produttività grazie alla prospettiva di assegnazione di fondi europei».
Un ultimo pensiero il Sindaco lo ha rivolto a «tutti coloro che hanno perso la vita nei luoghi di lavoro, ricordando le vittime degli scoppi del 1929, 1938 e l’ultima vittima negli stabilimenti colleferrini, il giovane Roberto Pignalberi, deceduto nel 2007».
Eledina Lorenzon