Colleferro città che legge. Tre libri presentati in un weekend presso la Biblioteca Comunale “Riccardo Morandi” e l’Aula Consiliare

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(Eledina Lorenzon) COLLEFERRO città che legge, è la qualifica ottenuta per il biennio 2020-2021, ben confermata nei fatti, sia con riguardo alle infrastrutture, sia quanto alle iniziative culturali legate alla lettura ed alla sua divulgazione.

E così a Colleferro può accadere che in due giorni vengano presentati al pubblico ben tre libri: “Sull’uso pubblico della storia”, “Sfogliando una fiamma – Storia Letteraria dei Carabinieri” e “Kabul crocevia del mondo”.

Farmacia Comunale Colleferro ScaloFarmacia Comunale Colleferro Scalo

“Sull’uso pubblico della storia”

Venerdì 6 Maggio, nella nuova e suggestiva Biblioteca Comunale “Riccardo Morandi” di Colleferro, è stato presentato il libro di Davide Conti, storico, consulente dell’Archivio Storico del Senato della Repubblica, della Procura di Bologna (inchiesta sulla strage del 2 Agosto 1980) e della Procura di Brescia (inchiesta sulla strage del 28 Maggio 1974), dal titolo “Sull’uso pubblico della storia”, Forum Editrice.
All’evento erano presenti il Sindaco Pierluigi Sanna e l’Assessora Diana Stanzani, ha introdotto e dialogato con l’autore e la Presidentessa della locale sezione Anpi-La staffetta partigiana, Amalia Perfetti.
Il libro è una pubblicazione snella, pensata per una lettura veloce, anche se il tema trattato riveste grande importanza.
L’autore, partendo dalla domanda: «A che cosa serve la storia, qual’è la funzione di questa straordinaria disciplina nello spazio pubblico, come questa informa o, permettetemi di dire, deforma la cittadinanza, cioè il principio di fondazione del costume, del comportamento, della cultura, della postura politico-sociale di una cittadina o di un cittadino dentro lo spazio repubblicano?» ha posto le basi per un dialogo su come l’uso pubblico della storia sia un elemento che caratterizzi in maniera sempre più pervasiva la società contemporanea.
Se la storia si limitasse a ricostruire date, luoghi, nomi e fatti in un semplice ordine cronologico non riuscirebbe a restituire la sua funzione all’interno della sfera pubblica. Questa straordinaria disciplinare svolge questo ruolo, assume una centralità quando è in condizione di costruire non solo un rapporto dialettico tra passato e presente, non solo quando è in grado di spiegarci da dove veniamo e dove siamo arrivati, ma soprattutto quando è in grado di rispondere alla domanda «perché siamo ciò che siamo e non siamo un’altra cosa», quale è stato il processo che che dal punto di partenza ci ha portato all’oggi, al punto di arrivo, transitorio, ma punto di arrivo. Se la storia. Se la storia riesce a rispondere a questa necessità della sfera pubblica riacquista quella centralità, quel corpo intellettuale, culturale e materiale che è indispensabile alla formazione della cittadinanza. Quindi a seconda di come si raccontano i fatti della storia si formano non solo le coscienze, ma anche gli interi sguardi delle donne e degli uomini che vivono il tempo del presente, attraverso quella lettura del passato. Allora come si scegli cosa ricordare, chi sceglie cosa ricordare, quale forma viene data a questo processo definisce non solo un metodo, ma il merito del nostro rapporto con la storia. Il calendario civile diventa, nella società contemporanea uno strumento di formazione di questa relazione tra passato e presente, e quindi di formazione della nostra coscienza nell’oggi».
Ha poi analizzato il calendario civile italiano per verificare se effettivamente questo aiuti a fare i conti con il nostro passato, oppure sia un fenomeno, un fattore, un elemento piuttosto elusivo di ciò che è accaduto, di ciò che ha informato la storia dell’Italia repubblicana, evidenziando come il “calendario civile” abbia finito per far emergere le contraddizioni del complesso e contrastato rapporto tra il nostro Paese, la sua storia recente e il peso dell’eredità del fascismo. Ha quindi concluso che sia necessario superare la retorica celebrativa, che non significa solo rimettere in discussione le nostre certezze sul passato ma, soprattutto, restituire alla storia e a noi stessi, grazie al sapere critico, un orizzonte di senso al nostro presente”.

“Sfogliando una fiamma – Storia Letteraria dei Carabinieri”

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Sabato 7 Maggio, sempre presso la Biblioteca Comunale è stato presentato il libro di Emilio Limone, Maresciallo dei Carabinieri e giornalista pubblicista, dal titolo “Sfogliando una fiamma – Storia Letteraria dei Carabinieri”, edito da Ianieri Edizioni nella collana Saggi storici.
È intervenuto il Sindaco Pierluigi Sanna ed ha introdotto e dialogato con l’autore lo scrittore e docente di storytelling Ettore Zanca. Erano inoltre presenti l’Assessora Diana Stanzani, il Consigliere Vincenzo Stendardo e Rappresentanti delle Forze dell’Ordine.

Il saggio, suddiviso in tre parti: “La letteratura nei secoli fedele”, “I carabinieri nati dalla fantasia dello scrittore” ed infine “Gli omaggi agli eroi in uniforme”, è il risultato di un’attenta ricerca, tra storia e letteratura, tra le opere che hanno narrato dell’Arma dei Carabinieri sin dalla sua costituzione il 13 Luglio 1814 , ponendo i risalto i valori, lo spirito e l’essenza del Carabiniere.
Iniziando da Giovanni Verga nella novella “Vita dei Campi” per passare a Carlo Collodi con i Carabinieri austeri che arrestano Pinocchio, per passare a “I custodi del re e della legge” omaggiati da Costantino Nigra, il capitano Bellodi de “Il giorno della civetta”, i marescialli protagonisti dei romanzi di Mario Soldati, Magdalen Nabb ed Andrea Vitali; i personaggi descritti nelle storie di autori contemporanei quali Gianrico Carofiglio, Carlo Lucarelli e Roberto Riccardi.
Non mancano pagine di libri e racconti dedicati a Carabinieri realmente vissuti che si sono contraddistinti per il loro valore e resi protagonisti di episodi di altruismo e solidarietà.
Una vera e propria antologia che pur appartenendo a generi letterari molto differenti tra loro: tragedie, novelle, saggi, romanzi, gialli, noir, umoristico, avventura, azione, fantascienza e poesie, l’autore ha saputo ben amalgamare. Alcune poesie sono state tratte dalla silloge “Le poche righe sopravvissute” che l’autore ha pubblicato nel 2014.
Un plauso allo Staff della Biblioteca Comunale per la professionalità e alla Libreria C&C Catena, per la disponibilità e gentilezza.

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“Kabul crocevia del mondo”

Terzo incontro, sempre Sabato 7 Maggio, presso l’Aula Consiliare per la presentazione del libro di Nico Piro, inviato speciale del Tg3 e della Rai, specializzato in aree di crisi e di conflitto, dal titolo “Kabul crocevia del mondo” Edito da People.
L’evento è stato organizzato dal Gruppo Emergency Colleferro con il Patrocinio del Comune.
Alla presenza il Sindaco Pierluigi Sanna, ha introdotto e dialogato con l’autore la d.ssa Desirée Casale.

Il libro ripercorre la storia dell’occupazione dell’Afghanistan dall’attentato delle Torri gemelle del 2001 alla caduta repentina di Kabul del 15 Agosto 2021, evidenziando come i Talebani siano tornati al potere dopo vent’anni di conflitto che gli Stati Uniti ed i Paesi Occidentali non sono riusciti a vincere, nonostante abbiano investito miliardi di dollari e perso migliaia di uomini che si sommano alle centinaia di migliaia di civili uccisi.
L’autore accompagna il lettore in un’agile ricostruzione dei fatti per cercare di comprendere una delle peggiori sconfitte nella storia dell’Occidente.
Molte le domande a cui non è facile dare risposta, in primis la situazione geopolitica ulteriormente peggiorato ed una situazione economica disastrosa, essendo stati interrotti i finanziamenti e aiuti esteri con conseguenze tragiche. Oggi in Afghanistan milioni di persone soffrono la fame, ci sono gravi problemi di malnutrizione e gli ospedali sono senza fondi e mandati avanti da personale che non riceve stipendio. Quale via se non la diplomazia ed il dialogo può riportare una possibile normalità nel Paese?
In questa situazione ricordiamo che Emergency, che ha fatto della neutralità la sua caratteristica, è l’unica organizzazione esterna operante in Afghanistan, il suo impegno e la sua opera di assistenza iniziati negli anni 90 sotto il potere dei Talebani, è rimasto costante fino ad oggi.
Tanti gli episodi di grande impatto emotivo raccontati da Nico Piro, uno dei pochi giornalisti occidentali a poter entrare nel Paese dopo la presa del potere dei Talebani e che ha così avuto la possibilità di rendersi direttamente conto delle reali condizioni della popolazione.
Un incontro particolarmente intenso per riflettere sul tema, oggi quanto mai attuale, della guerra e della pace, che ci fa sempre più condividere le parole di Nico Piro: «La guerra è sempre un crimine!».