Colleferro. Grande partecipazione ed interesse per i tanti eventi dello scorso fine settimana

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COLLEFERRO (Eledina Lorenzon)Un evento meraviglioso ed originale ha caratterizzato il pomeriggio di Domenica 20 Ottobre nella magica cornice della mostra “Matteotti chi?” a Colleferro che ha coinvolto ed emozionato i tantissimi visitatori presenti.

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“Nuance” pittura sonora di un evento è stata infatti una visita alle sessanta opere d’arte in mostra con Eclario Barone, Docente all’Accademia di Belle Arti di Roma, accompagnati dalle note di quattro brani originali di musica descrittiva, composti da M° Cesare Buccitti ed ispirati ad immagini e testi tratti dal libro “Giacomo Matteotti Nel Centenario della morte. L’arte come ricordo e memoria”, curato da Claudio Modena e Luciano Zerbinati-Silvana Editoriale.

L’esecuzione dei brani inediti dal titolo “Fratta Polesine, Tempesta, Velia, Matteotti”, sono stati eseguiti al pianoforte dai giovani allievi dell’Accademia Musicale Ars Nova di Colleferro, Andrea Gargiulo ed Tommaso Navarra, con i M° Barbara Pizzutelli e Simona Spigone alle fisarmoniche, che hanno saputo creare un’atmosfera magica in cui gli accordi, come sospesi nell’aria, si sono intrecciati ad emozioni uniche, creando un’esperienza sonora unica ed intensa, dove la musica si è trasformata in pennellate e colori, dimostrando la forte connessione tra due le due forme d’arte.

Eclario Barone ha saputo trasmettere, di ogni opera, l’intima ispirazione dell’autore che ha espresso la sua personale interpretazione della straordinaria attualità del pensiero di Giacomo Matteotti ed il suo forte sentimento pacifista, “oggi che viviamo gli orrori della guerra nel cuore dell’Europa ai confini tra Ucraina e Russia e le atroci violenze sui civili nello scontro ideologico e devastante su Gaza tra Israele e Palestinesi”.

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Emozionanti sono stati i canti eseguiti dalla Schola Cantorum Ars Nova, diretti dal M° Alessandra Fralleone dedicati al repertorio dei canti delle mondine, per riallacciare il filo rosso legato al Polesine, terra natia di Giacomo Matteotti, canti che parlano di amori perduti, di nostalgia, della fatica del lavoro.

Applausi calorosi per tutti gli interpreti da parte dal pubblico presente, a decretare “l’arte come memoria e come risorsa preziosa per progettare i futuro”.

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Un invito a visitare questa fantastica mostra nel prossimo fine settimana, ancora ricco di tanti eventi come da locandina.

Ma tanti altri sono stati gli eventi che hanno animato la città a cominciare da Sabato 18 alla Biblioteca Comunale con l’interessante presentazione del libro a quattro mani dal titolo “Un giorno di Maggio”, scritto da Maria Giuliani e Gabriella Milia per Gemma Edizioni nella collana Life: : due donne che hanno unito le forze per raccontare le storie di Maria, Leda e Ada: madri e abbandoni, coraggio e sconfitta, volontà e destino.

Una presentazione di grande impatto emotivo per trattare un tema delicato come quello dell’adozione, visto attraverso le esperienze di una bambina adottata, oggi donna affermata e madre felice, di una madre adottante che aperto le sue braccia ed il suo cuore per accogliere e donare amore e di una madre che ha invece fatto la scelta più tremenda di abbandonare la creatura appena nata.

Un libro originale nella trattazione del tema e nella sua veste grafica, un libro capovolto che si può leggere iniziando dall’una o dall’altra storia, autobiografica la storia di Maria e Leda, romanzata quella di Ada che ha portato l’autrice ad indagare, per quanto possibile, sulle cause di un abbandono materno.

Erano presenti, oltre alle autrici, il giornalista Giammichele Meloni ed il Consigliere del Consiglio Comunale Luigi Moratti. Ha moderato Daniela Morelli.

Un incontro che ha coinvolto ed emozionate i numeroso pubblico presente, commossa la testimonianza di Maria che ha parlato dei suoi genitori adottivi con affetto infinito, della sua vita di bambina e donna felice, dello sconvolgimento alla scoperta di essere una bambina adottata comunque superato e dal cammino intrapreso per rintracciare, solo dopo la morte della sua Leda, le sue origini avendo ricevuto dai suoi tre figli, come regalo di Natale, un kit per il test del DNA, che porta all’individuazione della madre naturale “Ada”, ormai deceduta e dei suoi fratelli con i quali potrà ricostruire i tasselli perduti della sua storia.

Diversa e più dura è la seconda storia, quella di una madre che abbandona la propria figlia, negandole per sempre il suo amore e la sua presenza. Una scelta che, pur senza voler giudicare, appare quanto mai incomprensibile.

Sabato 19 nel pomeriggio e per l’intera giornata di Domenica 20 al Mercato Coperto di Colleferro, l’Associazione il Soffio del Drago, presieduta da Michele Domizi Fangucci, per gli amici Michelone, che si occupa di hobbistica, giochi di carte, di ruolo, cosplayers e giochi da tavolo. L’Associazione ha in programma un’espansione nel territorio dei Castelli e di Colleferro per offrire nuovi spazi di incontro per i giovani e ulteriori eventi sono in programma per le festività natalizie e soprattutto nel 2025 .

Tanti gli stands presenti e tantissimi i visitatori, soprattutto giovani e giovanissimi, che hanno animato questo spazio, un tempo destinato solo a mercato ed oggi anche spazio da vivere.
Erano presenti all’apertura della manifestazione il Vice Sindaco Giulio Calamita e l’Assessore Marco Gabrielli.

Domenica 20 in Piazza Italia c’è stato il Raduno automobilistico di auto e moto d’epoca organizzato dal Circolo Auto Moto d’Epoca Frusinate e patrocinato da Scosvim, Avio e Comune di Colleferro.

Le macchine d’epoca hanno sempre un loro fascino, ma è stato davvero emozionante ammirare la vettura della Plymouth “Cranbook”, appartenuta alla signora Henny Lucie, moglie di Leopoldo Parodi Delfino, posizionata proprio sotto la targa, affissa al Comune” con cui la città lo ricorda.