Colleferro. Grande teatro ai rifugi. Successo per “Li Romani in Russia” prodotto dal Gruppo Logos e patrocinato dal Comune

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COLLEFERRO (RM) – Sabato sera, 22 Novembre, nell’insolita quanto altamente suggestiva location dei rifugi antiaerei di Colleferro, è stato presentato il lavoro di Elia Marcelli interpretato da Maurizio Mosetti e Marcello Teodonio.

li romani in russia - locandina
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Gremiti i cunicoli allestiti ingegnosamente a surreale teatro. Numerosi i presenti tra i quali il Consigliere con delega alla cultura Mario Del Prete e Renzo Rossi che hanno voluto fortemente la realizzazione di tale insolito evento.

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In un silenzio toccante e particolarmente emozionante, tra proiezioni suggestive e musiche di sottofondo è stata ripercorsa la tragica ritirata in Russia, avvenuta nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Così per due ore la sapiente spiegazione del professor Teodonio si è alternata alla lettura in romanesco del testo di Elia Marcelli resa così intensa dalla voce ineguagliabile di Maurizio Mosetti, il quale ha regalato una magistrale interpretazione del testo.

Il 22 Giugno 1941 la Germania diede il via all’Operazione Barbarossa iniziando l’invasione dell’Unione Sovietica. Mussolini decise immediatamente che anche l’Italia avrebbe dovuto partecipare alle operazioni militari, così a luglio venne inviato in Russia il Corpo di Spedizione Italiano in Russia (Csir). Secondo le aspettative dei comandi tedeschi, Mosca avrebbe dovuto cadere nel giro di pochi giorni, massimo di qualche mese, in ogni caso prima dell’arrivo del terribile inverno russo, che si rivelerà, come era già avvenuto con l’esercito di Napoleone Bonaparte, il più grande alleato dell’Armata Rossa. Per questo motivo, prevedendo una breve campagna, i nostri poveri soldati non furono preparati ad affrontare le terribili condizioni climatiche di quel territorio.
La voce di Mosetti regala emozioni profonde e la spiegazione del professor Teodonio ci conducono per mano a quella disfatta così ingiusta , terrificante e mortale. Si narra allora della storia di certi soldati della Cecchignola che partono con un tristo presentimento nel cuore…
L’armata tedesca, forte di oltre centocinquanta divisioni, penetrò facilmente nelle deboli difese sovietiche colte tra l’altro di sorpresa. In seguito giunti alle porte di Mosca furono colti dall’arrivo del famigerato “Generale Inverno”…e solo così i russi riuscirono a fermare l’avanzata tedesca. Che commozione a questo punto del racconto!!! Una vicenda ha commosso tutti particolarmente. Il 29 Dicembre 1942 circa dodicimila uomini, tra italiani e tedeschi, rimasero chiusi in una sacca presso Certkovo, completamente circondati dai soldati dell’Armata Rossa. I nostri militari avevano bisogno di tutto: munizioni, viveri…feriti e morti dappertutto.

La voce di Mosetti si fa più accorata quando legge delle condizioni meteo a dir poco spaventose! Tra il Dicembre 1942 e il Gennaio 1943 si concretizzò l’annientamento dell’Armir e del Corpo Aereo Italiano. L’armata Rossa scatenò tutta la sua terrificante potenza. Nel settore presidiato dagli italiani il divario tra le forze in campo era enorme: circa 100 dei nostri velivoli dovettero combattere contro oltre 2mila aeroplani nemici. Ma i nostri spiega allora il professore Teodonio …continuarono con coraggio a lottare contro l’inevitabile. Si concludeva così una campagna assurda, militarmente sbagliata, combattuta in condizioni di totale inferiorità. Eppure nonostante tutto i nostri soldati riuscirono a sopperire alle gravi deficienze numeriche e logistiche con una dote che hanno mostrato largamente: il coraggio!!!

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Gisa Messina

 

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