Colleferro. Nella Sala Ripari premiati i vincitori della terza edizione del Concorso “Oro Verde” dedicato all’olio extravergine d’oliva di qualità

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COLLEFERRO – Lo scorso Sabato 9 Aprile, presso la Sala A. Ripari di Via degli Esplosivi, si è tenuta la premiazione del terzo concorso “Oro Verde” dedicato all’olio extravergine d’oliva di qualità prodotto dagli olivicoltori della provincia sud-est di Roma e dell’Alta Valle del Sacco.

Il premio è stato organizzato dall’Associazione Ferao, ente senza fini di lucro attivo nella promozione della cultura e delle tipicità del territorio.
L’associazione si è avvalsa della collaborazione della Capol Latina e ha ricevuto il contributo del Banca di Credito Cooperativo di Roma, dell’Università Agraria di Valmontone e della XVIII Comunità Montana dei Monti Lepini.
Hanno patrocinato il concorso i Comuni di Roiate, Gerano, Grottaferrata, Castel Gandolfo, Rocca di Papa, Frascati, Montelanico, Segni e Lariano.

Farmacia Comunale Colleferro ScaloFarmacia Comunale Colleferro Scalo

«Quest’anno – aveva anticipato il presidente dell’Associazione Ferao, Luigi Biagi – l’annata olivicola è stata buona, con una produzione a macchia di leopardo e risultati influenzati dalle piogge di novembre.
Siamo molto soddisfati per la partecipazione al concorso, che in questa terza edizione è cresciuta di oltre il trenta percento rispetto all’anno precedente.
Per questo dobbiamo ringraziare anche le istituzioni pubbliche e private che hanno sostenuto l’iniziativa».

Alla premiazione di sabato scorso erano presenti Pierluigi Sanna – Sindaco di Colleferro e Vice Sindaco della Città Metropolitana di Roma – Luigi Biagi – Presidente dell’Ass. Associazione Ferao – e Luigi Centauri – Capo Panel della Capol di Latina -.

“Oro Verde” quest’anno ha visto la partecipazione di produttori che hanno oliveti in ventidue cittadine della provincia di Roma e dell’alta Ciociaria nelle aree: Castelli Romani, Area Veliterna, Monti Prenestini, Monti Lepini, Area Casilina e Alta Valle del Sacco.
Tra loro, olivicoltori hobbistici, aziende e frantoi.
“Re” di questa edizione è stato l’olio extravergine di oliva prodotto dalla varietà “Rosciola”, che si è aggiudicato diversi premi.
Dalle analisi condotte dal Panel della Capol di Latina, coordinato dal Capo Panel Luigi Centauri, è emersa una generale buona qualità dell’olio Evo, nonostante le condizioni climatiche non siano state del tutto favorevoli agli olivicoltori.
Soltanto il 26% dei campioni è risultato affetto da lievi difetti mentre il restante 74% dei campioni di olio è risultato pienamente extra vergine d’oliva.
Ottima partecipazione è emersa dal territorio dei Monti Prenestini e dalla città di Artena, che si confermano due zone particolarmente interessanti per produzione olivicola e prospettive.

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«Il premio “Oro Verde” – ha dichiarato Luigi Biagi – è sempre più al centro di un diffuso interesse degli olivicoltori.
Credo che la strada della valorizzazione delle produzioni olivicole possa rendere il giusto merito al lavoro degli olivicoltori che producono olio per la propria famiglia o per la vendita e che, con la loro opera, difendono il territorio dall’abbandono e tengono in sicurezza luoghi e paesaggi unici.
Promuovere l’olivicoltura – ha aggiunto Biagi – vuol dire anche rafforzare e migliorare tecniche colturali, tradizioni famigliari e la dimensione culturale che vi è legata. Per questo tengo a ringraziare i soci dell’Associazione Ferao, che sono in prima linea nella promozione del territorio e della cultura e gli enti che con lungimiranza hanno sostenuto il concorso in modo concreto o simbolico».

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In effetti il concorso ha visto sempre in crescita la partecipazione degli olivicoltori e dei relativi campioni: nell’edizione del 2020 furono solo 8, lo scorso anno 37, quest’anno sono stati presentati 50 campioni…

«Oro Verde – ha affermato Luigi Centauri, della Capol – è un concorso che continua a crescere con un sempre maggiore interesse e partecipazione, è di tutta evidenza come il settore olivicolo ha compiuto negli ultimi anni un deciso passo in avanti verso la qualità.
Visto il grande interesse intorno all’olio extra vergine locale è importante supportare le realtà produttive che hanno già intrapreso, o vogliono intraprendere, un percorso verso l’eccellenza.
Tale azione valorizza anche il territorio poiché i monti della provincia di Roma e dell’Alta Valle del Sacco sono dei gioielli ricchi di storia e tradizione».

«Ci ritroviamo in questa sala – ha affermato Sanna – che abbiamo messo a disposizione molto volentieri, vista l’importanza dell’argomento, e vista la bellezza anche dell’argomento. La nostra non è una città di produttori, ma siamo una buona comunità di consumatori.
La storia di Colleferro è tutta rivolta alla produzione industriale ma all’interno di un territorio a forte connotazione agricola. Io stesso vengo da una famiglia di coltivatori e sono anch’io, modestamente, un artigiano dell’olivicoltura, con tre varietà sulle quali discutiamo spesso in famiglia…
Il mio vuole essere per tutti voi un saluto di stima ed anche di incoraggiamento e… di speranza affinché troviate in Colleferro dove ripetere esperienze come questa e dove magari trovare il giusto equilibrio anche con la ristorazione.
Abbiamo una ristorazione particolare a Colleferro che non disdegna i prodotti di qualità. Ne abbiamo poca, ma è attenta.
E questo non capita molto spesso. Da Vice Sindaco Metropolitano e giro il territorio della provincia e mi accorgo di quanto siamo indietro sul tema della qualità rispetto al tema della resa in senso lato. E questo è un grande “difetto” perché oggi, nonostante la crisi, la carenza di risorse economiche, nonostante l’aria di incertezza prima con la pandemia ed ora con la guerra. Gli italiani sono molto più attenti al tema della qualità di quanto non fossero vent’anni fa.
Oggi c’è una consapevolezza diversa del consumatore, ed anche del produttore. È cambiato l’approccio anche culturale.
Sarebbe d’auspicio che la ristorazione facesse la sua parte.
Si diceva prima che l’olio di oliva extravergine è una produzione tipica di Italia, Spagna, Grecia e Tunisia. Ora se siamo tutti piccoli produttori e ci facciamo l’olio solo per il consumo domestico, la richiesta di olio extravergine di alta qualità in Norvegia piuttosto che in Giappone, chi la soddisfa? La soddisfano i grandi latifondisti?
Ma noi oggi non abbiamo bisogno di grandi latifondisti, abbiamo bisogno di giovani impegnati in agricoltura direttamente che rinforzino le fila di un settore da anni abbandonato dai giovani, che torni a credere in se stesso, torni a recuperare terreno abbandonato, che torni ad essere presidio contro il dissesto idrogeologico e che torni ad essere economia dei nostri territori.
Certo è che non si può chiedere un sacrificio sovrumano ai giovani senza offrirgli una prospettiva economica soddisfacente. Gli agricoltori e gli allevatori di oggi non possono accontentarsi del miglioramento delle tecnologie, se poi il gasolio agricolo costa un euro al litro ed il latte ti viene pagato 30 centesimi.
A nulla serve la tecnologia se poi il legislatore non defiscalizza e non aiuta una ripresa del settore agricolo lasciando gli agricoltori a combattere una battaglia impari per perseguire la qualità e l’autosufficienza.
La questione della guerra in Ucraina ce lo insegna. La Coldiretti paventa la possibilità dell’abbattimento totale dei bovini italiani per mancanza di foraggio di cui noi non siamo autosufficienti. Noi che lo siamo sempre stati in passato…
Neanche più ol foraggio riusciamo a produrci da soli perché probabilmente non si è fatto abbastanza per difendere un settore chiave della vita culturale e poi anche economica del Paese.
L’incentivo potrebbe essere anche quello di dire a quella parte delle nuove generazioni che sceglie di non fuggire dai campi, di non fare qualcosa solo per hobby o per tradizione familiare, ma preparati per che anche il tuo territorio può diventare un territorio di produttori e di esportatori. Come il vino del Lazio va negli “States”, ci può andare anche l’olio del Lazio.
La ricerca della qualità  – ha concluso Sanna – potrebbe rappresentare un tempo di recupero nella consapevolezza che con la tecnologia che si aggiunge alla tradizione avremo la possibilità di produrre in costante controllo e con grande qualità.
Credo che questa sia una bella sfida alla quale si può dedicare anche una parte della propria esistenza».

Dopo il simbolico dono di un bicchiere da assaggio per il Sindaco Sanna, si è proseguito con la premiazione.

Ecco i premiati di quest’anno:

  • 1° premio: Azienda Agricola “La Rosciola” dei f.lli Tariciotti (San Vito Romano) con un monovarietale di oliva “Rosciola”
  • 2° premio: Serenella Tolomei (San Vito Romano) con un monovarietale di oliva “Rosciola”
  • 3° premio: Gianni Ricci (Carpineto Romano) con un monovarietale di oliva “Itrana”
  • 4° premio: Ugo Caporilli (Paliano) con un monovarietale di oliva “Rosciola”
  • 5° premio: Domenico Pratesi (Serrone) con un blend di oliva “Leccino” e “Rosciola”.
  • Premio del Consumatore: Ugo Caporilli (Paliano)
  • Gran Menzione comprensorio Monti Lepini: Lorenza Giacomi (Montelanico)
  • Gran Menzione comprensorio Monti Prenestini: Giuseppe Matteo Fianco (San Vito Romano)
  • Gran Menzione comprensorio Area Veliterna: Azienda Agricola Enza Pennacchi (Velletri)
  • Gran Menzione comprensorio Area Casilina: Valentino Paniccia (Valmontone-Colleferro)
  • Gran Menzione comprensorio Castelli Romani: Elena Marini (Frascati)

Una menzione speciale per il territorio di Artena, particolarmente presente al concorso, è stata assegnata all’imprenditore agricolo Alessandro Velli. Una menzione è stata assegnata al più giovane olivicoltore del concorso: Tommaso Sanità (Artena) di 11 anni.

Il prossimo appuntamento dedicato all’olio Evo sarà a maggio.
Infatti dal 18 al 28 Maggio si terrà a Colleferro il corso riconosciuto dalla Regione Lazio per “Assaggiatore di olio extra vergine d’oliva”.

Il corso è finalizzato al conseguimento dell’idoneità fisiologica per l’inscrizione nell’Elenco nazionale degli assaggiatori.
Le iscrizioni al concorso sono ancora aperte: per il programma e le modalità di partecipazione è possibile consultare il sito dell’Associazione Ferao.