Colleferro. A proposito della sentenza del Tar del Lazio sulla giunta monogenere…

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Tar LazioCOLLEFERRO (RM) – Com’è noto, il 13 Settembre scorso il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato nello scorso mese di febbraio dall’Associazione nazionale per la promozione delle pari opportunità, Rete per la Parità, gruppo Consulta le Donne e Cittadini/e, contro il Comune di Colleferro, la cui Giunta è formata solo da assessori uomini, per violazione delle norme costituzionali, europee ed internazionali sul rispetto del principio delle pari opportunità di genere tra uomo e donna nella composizione della Giunta comunale.
Il Collegio ha deciso (sentenza del Tar Lazio n. 8206/2013) che la concreta attuazione del principio di non discriminazione deve essere individuata nella garanzia di una soglia prossima alla pari rappresentanza dei generi, da indicarsi nel 40% di persone del sesso sottorappresentato, confermando un’analoga sentenza espressa avverso il Comune di Civitavecchia. Il Collegio ha chiesto quindi all’Amministrazione comunale di dare esecuzione alla sentenza spontaneamente, procedendo al rimpasto della Giunta comunale.
All’indomani della sentenza del Tar, il Sindaco di Colleferro Mario Cacciotti diramava un comunicato stampa…

Cacciotti: «Sulla questione ricorrerò al Consiglio di Stato…» (Comunicato stampa)

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Mario Cacciotti
Il Sindaco di Colleferro Mario Cacciotti

«Abbiamo avuto notizia che è stato accolto il ricorso presentato per il fatto che nella mia Giunta non ci sia un assessore donna. Avevo già comunicato che ho il massimo rispetto del principio delle pari opportunità – precisa il sindaco Mario Cacciotti -, tanto che abbiamo deliberato circa l’istituzione della Consulta delle donne, e sono convinto che tra le tante donne che sostengono la nostra Maggioranza non mancheranno di certo personalità meritevoli, professionalmente e politicamente, di contribuire al lavoro della mia Giunta.
Proprio a tal fine ho già avviato, dall’inizio dell’anno, delle consultazioni per una scelta oculata. La sentenza del Tar, peraltro, ci sembra non del tutto condivisibile, sia perché entra in una sfera di scelte politiche ampiamente discrezionali, sia perché applica una normativa che è entrata in vigore solo dopo la ridefinizione della Giunta. Per questo ritengo doveroso ricorrere al Consiglio di Stato. Il Tar, peraltro – conclude Cacciotti -, ha riconosciuto la particolarità della mia attuale Giunta, affermando la legittimità sia delle delibere già assunte che di quelle che verranno adottate, nel rispetto della continuità dell’azione amministrativa».

Tra gli argomenti all’odg della seduta del Consiglio Comunale di lunedì scorso (7/10 – quella che non ha avuto luogo a causa dell’assenza del sindaco e del segretario comunale e che ha indotto i consiglieri di opposizione a manifestare il proprio dissenso incatenandosi), al punto 2 vi era proprio l’esame della “Mozione n. 6/2013 presentata in data 23 settembre 2013, prot. 23864 relativa alla Sentenza del Tar Lazio del giorno 11.09.2013 sulla composizione della Giunta Comunale”.

Sulla questione era già intervenuto il Gruppo “Consulta le Donne” che aveva già, tra il 29 ed il 30 Settembre, inviato all’Amministrazione comunale di Colleferro una proposta di modifica di alcuni passi dello Statuto Comunale ed una richiesta di incontro con il Sindaco Mario Cacciotti per sottoporgli una serie di richieste istituzionali (i link conducono alla relativa documentazione). E proprio per lunedì il Gruppo aveva chiesto di manifestare in piazza senza successo (leggi lettera e volantino in altra sezione del sito).

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Nel frattempo, dopo il rinvio forzato della seduta consiliare di lunedì, anche la senatrice Maria Spilabotte ha ritenuto di intervenire sull’argomento…

Spilabotte: «Siamo passati dalla commedia alla farsa…» (Comunicato stampa)

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La sen. Maria Spilabotte

«Siamo passati dalla commedia alla farsa, con il protagonista, il Sindaco Cacciotti, che si sta coprendo di ridicolo». Così la Senatrice Maria Spilabotte torna sulla vicenda del mancato rispetto delle quote rosa al Comune di Colleferro, in occasione del rinvio del consiglio comunale che avrebbe dovuto consentire la discussione di una mozione per il rispetto della sentenza del Tar del Lazio sulla vicenda. Spiega la Senatrice Spilabotte: «La situazione è chiara: c’è una inequivocabile sentenza del Tar che impone al sindaco Cacciotti di integrare la sua giunta con la nomina di assessori donne. Il primo cittadino, invece di attuarla, ponendo fine anche ad una grave mancanza di democrazia paritaria e di rispetto di genere, ha scelto di sperperare i soldi dei cittadini presentando ricorso al Consiglio di Stato. In attesa di questa sentenza, la Consulta Le Donne, tramite i consiglieri di opposizione, ha presentato una mozione in consiglio per chiedere il rispetto della sentenza del Tar. A causa di defezioni e ripensamenti in merito nelle file dalla maggioranza, il Sindaco Cacciotti probabilmente si è accorto di non avere i numeri in consiglio e pochi minuti prima dell’assise ha deciso di rinviarla, comunicandolo per lettera ai consiglieri in pratica nella stessa ora in cui era convocato il consiglio. Questo atteggiamento, scorretto dal punto di vista comportamentale ma anche dal punto di vista regolamentare, conferma l’inadeguatezza del Sindaco Cacciotti a svolgere il proprio ruolo. Una situazione assurda: siamo passati dalla commedia alla farsa, con il Sindaco che si sta coprendo di ridicolo. Pieno sostegno all’iniziativa della Consulta le Donne, sperando che venga fatta applicare al più presto la sentenza del Tar assicurando la rappresentanza femminile nell’esecutivo della città».

Ed i consiglieri di opposizione Vincenzo Stendardo, Emanuele  Girolami, Maurizio Del Brusco, Pierluigi Sanna e Claudio Gessi diramano un comunicato stampa del quale pubblichiamo di seguito il testo.

Opposizione: «Ormai si è alla fine del governo della destra a Colleferro» (Comunicato stampa)

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I Consiglieri di opposizione incatenati

«La maggioranza continua a presentarsi  in consiglio Comunale,  senza aver nominato, dopo le dimissioni del capo gruppo del Pdl, il sostituto. Si trascurano le sollecitazioni pervenute da parte dell’opposizione, di verifica politica del reale consenso a sostegno del Sindaco Cacciotti. Sono innumerevoli le interrogazioni presentate, oltre a quelle della minoranza, da parte di alcuni consiglieri di maggioranza, dove si evidenzia il modo approssimativo ed addirittura “clientelare” con il quale questa maggioranza governa il nostro paese.

Il Sindaco è stato costretto a tutelare e garantire singole persone e gruppi di potere attraverso deleghe, che tali non sono, ma che permettono a tutti di poter esercitare il proprio ruolo di potere senza nessuna utilità e contributo per la città. Il Sindaco Cacciotti ha ceduto alle pressioni esercitate dall’interno della sua maggioranza, e dopo mesi di braccio di ferro, ha ritirato la delega ad un suo assessore. Molte sono le volte che non si riesce a procedere ai lavori delle commissioni consiliari,  per mancanza del numero legale, che deve essere garantito dalla maggioranza, facendo di fatto impantanare l’attività amministrativa. Spesso vengono costretti , cittadini e consiglieri, a lunghe attese per  iniziare i consigli comunali sperando nella  presenza (molto spesso sollecitata, e non si sa a che prezzo) di un solo consigliere a garantire il numero legale. Le elezioni amministrative hanno consegnato all’attuale Sindaco ben quattro consiglieri in più rispetto a quelli della minoranza,: (ci sono ancora?).

Ed ancora, ancora fino a che, ieri, senza motivazioni giunte in modo formale,ed in tempo utile, si è annullato un Consiglio Comunale che vedeva inserito  tra i punti all’ordine del giorno una mozione della minoranza, per la quale era stato chiesto un Consiglio Comunale straordinario, previsto dal Regolamento, su una questione molto delicata che ha costretto l’amministrazione a ricorrere al Consiglio di Stato per la  sentenza del T.A.R. del Lazio Roma, con la quale si era accolto il ricorso presentato dalla Rete per le pari opportunità.  Annullare lo svolgimento del Consiglio non faceva altro che confermare le”voci” che prevedevano, dalla scorsa settimana la certezza che il Consiglio non si sarebbe svolto per mancanza del numero legale. Questa situazione ha creato le condizioni per le quali, i Consiglieri di minoranza, sono stati costretti ad intraprendere una protesta sulle scale di accesso al Comune (è stato impedito l’utilizzo dell’Aula Consiliare)  che li  vedeva incatenarsi  l’uno con l’altro urlando  slogan contro l’ennesimo atto antidemocratico,  perpetuato dalla maggioranza. Il Presidente del Consiglio, trascurando il mandato istituzionale al quale è chiamato ha rispondere, si è reso complice di un atteggiamento di parte, impedendo di fatto la discussione istituzionale  non ritenendo opportuno convocare la conferenza dei capo gruppo.

Siamo giunti ad un punto al quale è difficile porre rimedio, Colleferro è una Città abbandonata a se stessa con problemi che se non affrontati con determinazione e capacità amministrativa rischiano di farla precipitare in una situazione di ulteriore degrado. Chiediamo, con forza al Sindaco Cacciotti, di dare serenità alla nostra Città evitando di  mettere interessi individuali davanti a quelli dei cittadini. Sei sempre più solo ed ostaggio della tua maggioranza: liberati e libera tutta la Città: Dimettiti.»

 Giulio Iannone

Giunone

Cognome: IANNONE. Nome: GIULIO. Nato a: COLLEFERRO (Roma). Il: 12 giugno 1963. Stato Civile: Coniugato, tre figli. Hobbies: Webmaster, Informatica, Rotary Club, Lettura, Vela, Sub, Tv Sat. Giornalista iscritto all'Albo dal: 1991. Altri incarichi: VicePresidente Nazionale dell'A.C.A.S.