Frosinone. Operazione antidroga “Déjà Vu” di Polizia e Carabinieri. Stroncata la piazza di spaccio del quartiere “Cavoni”. Misure cautelari per 10 persone dalla Direzione Distrettuale Antimafia
FROSINONE – Dalle prime luci dell’alba di oggi, 11 Luglio, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Frosinone, unitamente ai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Frosinone, hanno dato esecuzione all’applicazione di una misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di 10 soggetti appartenenti ad un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti.
Nel dicembre 2020 la Questura di Frosinone e il Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Frosinone, hanno dato avvio ad un’attività investigativa inizialmente coordinata dalla Procura della Repubblica di Frosinone e successivamente dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, nei confronti di soggetti italiani ed albanesi residenti della provincia, dediti al traffico di sostanze stupefacenti.
La raccolta probatoria ha localizzato in particolare, quale piazza dello spaccio, il quartiere “Cavoni” di Frosinone ed in particolare i caseggiati popolari siti in Viale Parigi.
L’illecita attività risulta riconducibile, in particolare, a due fratelli, entrambi residenti a Frosinone, pregiudicati di origini siciliane, da anni già operanti nel tessuto criminale del frusinate.
Nel corso delle indagini sono state compiute diverse operazioni che hanno consentito di trarre in arresto in flagranza di reato 5 persone, di sottoporre a sequestro complessivamente circa 800 grammi di stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana), contestualmente sono stati altresì segnalati 11 assuntori di sostanze stupefacenti ai sensi dell’art. 75 Dpr 309/90 e sottoposta a sequestro la somma totale di 75mila euro, destinata all’acquisto di circa 2Kg. di cocaina pura.
A conclusione dell’attività di indagine, nella mattinata di oggi, 11 Luglio, la Squadra Mobile della Questura e il Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Frosinone, hanno dato esecuzione all’applicazione di 10 misure cautelari disposte dal Gip del Tribunale di Roma nei confronti dei membri dell’organizzazione criminale individuata e sgominata.
In particolare, è stata eseguita la misura cautelare personale della custodia in carcere a carico di 3 soggetti e la misura cautelare degli arresti domiciliari, con l’applicazione del dispositivo elettronico di controllo, a carico di 7 soggetti.
«L’attività che si è conclusa oggi – ha affermato il Questore di Frosinone, dr. Domenico Condello – è frutto di oltre due di indagini ed in primis dell’attività sinergica tra Polizia di Stato e Carabinieri.
Frosinone purtroppo, proprio per la sua ubicazione geografica, è un crocevia importante per il traffico di stupefacenti perché qui arrivano persone dalla Campania e da tutto il Lazio per acquistare droga. E questa è l’ennesima prova che con la sinergia posta in essere con l’Arma dei Carabinieri abbiamo stroncato in modo netto un’organizzazione militare. Militare perché era organizzata in modo tale da poter evitare intromissioni all’interno ed è per questo che l’indagine è stata molto lunga».
«L’operazione – ha aggiunto il Colonnello Alfonso Pannone Comandante Provinciale Carabinieri di Frosinone – è stata svolta in un quartiere dove l’organizzazione si era ramificata ed organizzata sullo stile “Scampìa”, ognuno con un preciso ruolo. C’erano soggetti apicali, c’era chi produceva, chi confezionava, che vendeva, e le vedette che materialmente avvisavano quando intervenivano le Forze dell’Ordine. La sinergia tra queste ha consentito di dare una risposta concreta sul territorio, grazie alle intercettazioni telefoniche ed alle attività di riscontro sul territorio, che hanno portato viva via al sequestro di ingenti quantità di sostanze stupefacenti ed alla segnalazione alla Prefettura di numerosi assuntori».
«È una zona – ha precisato il dr. Flavio Genovesi, Capo Della Squadra Mobile di Frosinone – in cui si spacciava con quelle modalità almeno da cinque anni. Una zona indipendente ed autonoma rispetto alle altre piazze di spaccio. Partendo da questa considerazione e grazie alla sinergia con l’Arma dei Carabinieri siamo arrivati al risultato di oggi. Una piazza di spaccio gestita da una famiglia locale chiusa a riccio. Addirittura per il confezionamento hanno fatto trasferire a Frosinone due loro parenti stretti da Messina. Anche loro destinatari dell’ordinanza cautelare odierna.
La nostra difficoltà è stata proprio quella di riuscire a penetrare in quel sistema chiuso. È stato difficile, per noi come per i Carabinieri, non poter dare nell’immediato una risposta a quei cittadini che tempestavano i numeri di emergenza 112 e 113 riferendo di questo continuo andirivieni. Forse oggi quella comunità ha capito quali fossero le nostre difficoltà a rispondere efficacemente nell’immediato.
Il nostro lavoro è stato silente, ma determinato. Siamo arrivati ad un risultato davvero incisivo: associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, un Art. 74 emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia…
I soggetti coinvolti hanno un’età compresa tra i 20 ed i 50 anni. Nella maggior parte dei casi si tratta di giovani locali».
«Durante l’attività – ha concluso il Ten. Massimo Petrosino, Comandante la Compagnia Carabinieri di Frosinone – abbiamo avuto modo di effettuare diversi sequestri, sia a personaggi facenti parte dell’organizzazione, sia ad acquirenti od assuntori. Parliamo di una variegata tipologia di sostanze stupefacenti, cocaina, hashish, marijuana. Nel contempo abbia anche avuto modi di sequestrare ingenti somme di denaro. I 75mila euro sequestrati confermano lo spessore criminale del sodalizio: quel denaro era destinato all’acquisto di 2Kg. di cocaina, compravendita non andata a buon fine proprio grazie al nostro intervento…».
Comunicato pubblicato ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti della/e persona/e indagata/e, la/le quale/i, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, è/sono da presumersi innocente/i fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza.