Ostia. Al Piccolo Teatro Arcadia “sold out” per lo spettacolo “Aspettando Sanremo” di e con Lucia Salfa per la regia di Enzo Liberto

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OSTIA – È andato “sold out” lo spettacolo “Aspettando Sanremo” di e con Lucia Salfa andato in scena al Piccolo Teatro Arcadia lo scorso Giovedì 30 Gennaio.

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Lo ha seguito per noi Paola Di Rosa, della quale pubblichiamo una piacevole recensione…

«Giovedì sera ho avuto il privilegio di assistere allo spettacolo “Aspettando Sanremo” realizzato dalla talentuosa Lucia Salfa al Piccolo Teatro Arcadia di Ostia, per la regia di Enzo Liberto.

Lucia ha saputo trasformare una scintilla iniziale dello scorso anno in un autentico ed originale capolavoro artistico, infondendo il suo talento e la sua passione in ogni dettaglio di un brillante monologo, interrotto unicamente da alcuni versi delle canzoni, orchestrate con maestria da una sentimentale bacchetta.

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Lo spettacolo ci ha immersi in un’Italia post-bellica, quella del 1951, dove Sanremo, nella sua incarnazione femminile, magistralmente interpretata da Lucia, ci ha fatto rivivere la nostra identità tra le rovine e la speranza di una rinascita.

Successivamente, il viaggio attraverso gli oltre 70 anni fino al 2024 ci ha offerto ritratti vividi e, a volte, commoventi di una kermesse che ha cercato di emanciparsi e fiorire in un mondo in continuo cambiamento.
Lucia ha saputo affrontare, con leggerezza mista a potenza, temi cruciali saliti sul palco di Sanremo: la satira politica, la censura, il suicidio, il diritto allo sciopero, le morti bianche, l’orientamento sessuale, la superstizione rovinosa, le stragi mafiose, il Covid, i migranti e la guerra.

La sua capacità di esprimere emozioni e opinioni in modo così netto è stata originale e proprio per questo eccezionale.
Il suo Sanremo alza la testa, si impone e utilizza la forza della sua stessa storia, creando un meccanismo di identificazione con il pubblico che ha funzionato alla perfezione.
Lo spettacolo ha avuto un’unica prima, quindi non ci resta che scoprire cosa Lucia ci riserverà in futuro».

Paola Di Rosa