Roma. Malviventi in erba estorcono denaro a coetaneo non collaborativo. 20enne e 16enne arrestati dai Carabinieri
ROMA – I Carabinieri della Stazione di Roma Eur hanno arrestato un 20enne romano, già noto alle forze dell’ordine e un 16enne romano gravemente indiziati del reato di estorsione aggravata in concorso ai danni di un 18enne.
Il ragazzo vittima, appena 18enne, si è rivolto ai Carabinieri denunciando di essere ripetutamente pedinato e minacciato da alcuni coetanei che pretendevano da lui una dazione di denaro quale corrispettivo della sua mancata disponibilità a favorirli nella commissione di reati contro il patrimonio.
In particolare, il 18enne, a cui era stata concessa una stanza dove alloggiare in cambio di un “aiuto” consistente nel perlustrare il Quartiere Montagnola per fotografare e segnalare scooter e motoveicoli “appetibili”, si è poi rifiutato perché impaurito dalla presenza delle pattuglie dei Carabinieri in zona, sarebbe stato preso di mira dai due indagati.
Nel pomeriggio, i Carabinieri, nel corso di un mirato servizio, hanno fermato il 20enne e il 16enne in Piazzale dei Caduti della Montagnola mentre, sotto minaccia, stavano portando via il cellulare, la felpa ed un borsello al 18enne, come “rimpiazzo” del denaro preteso.
I Carabinieri hanno perquisito i giovani recuperando gli effetti personali della vittima e rinvenendo nelle tasche del 20enne anche 11 grammi di hashish, nascosti in un calzino, denunciandolo anche per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Il maggiorenne è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, mentre il minore è stato associato presso il Centro di Prima Accoglienza di Roma.
Al termine dell’udienza presso le aule di piazzale Clodio, l’arresto del ragazzo maggiorenne è stato convalidato; anche l’arresto del minore è stato convalidato dal Gip del Tribunale per i minorenni che ha disposto l’applicazione della misura del collocamento in comunità.
Comunicato pubblicato ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti della/e persona/e indagata/e (la/le quale/i, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, è/sono da presumersi innocente/i fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza).