Roma. Omicidio Degenhardt a San Lorenzo. Arrestati i colpevoli. Tutti i particolari delle indagini dei Carabinieri
ROMA – I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Roma, dr Nicola Di Grazia, su richiesta del Sostituto Procuratore Giovanni Musarò della Procura della Repubblica di Roma, quattro cittadini rumeni, coinvolti, a vario titolo, nell’omicidio del manager tedesco 50enne Degenhardt Oliver, assassinato lo scorso 7 Novembre all’interno del suo appartamento in Via dei Volsci nel quartiere romano di San Lorenzo.
A conclusione delle ininterrotte e articolate indagini, con la fattiva collaborazione del collaterale organo di polizia romena, attivato dal Nucleo Investigativo di Via In Selci attraverso il Servizio di Cooperazione Internazionale delle Forze di Polizia (Interpol), sono stati rintracciati, in Romania Dragan Laurentiu Madalin (cl. 1989) e Zamfir Sebastian Marcel (cl. 1987), in Norvegia Andronache Costantin Cristinel (cl. 1992), tutti destinatari di un mandato di arresto europeo e ritenuti gli autori materiali del delitto.
A Roma è stato arrestato Dragan Ionel (cl. 1971), padre di Laurentiu Madalin, ritenuto responsabile della ricettazione di alcuni oggetti, in parte recuperati, sottratti nel corso della rapina culminata nell’omicidio.
La misura cautelare è stata emessa a seguito delle risultanze investigative acquisite dai Carabinieri di via In Selci attraverso l’acquisizione di numerose testimonianze, la complessa analisi di migliaia di tabulati telefonici, l’immediata intercettazione delle comunicazioni degli indagati, la cui identificazione è stata favorita anche dalla preziosa collaborazione della polizia romena, la visione delle immagini registrate da decine di sistemi di video-sorveglianza, gli esiti degli accertamenti dattiloscopici eseguiti dal Ris Carabinieri di Roma e l’analisi dei profili degli indagati presenti sui social network.
Il giorno successivo all’omicidio di Degenhardt Oliver, Dragan Madalin, Zamfir e Andronache si sono immediatamente allontanati dal territorio nazionale con un pullman. Il rintraccio del citato Dragan, catturato a Buzau, è stato favorito dall’ascolto di alcune comunicazioni telefoniche che, valutate alla luce di alcune informazioni contenute sul profilo facebook dell’indagato, hanno consentito di individuare il soggetto da cui aveva trovato ospitalità, tempestivamente identificato e localizzato dalla polizia romena. Contestualmente, a Roma, i militari del Comando Provinciale di Roma hanno arrestato Dragan Ionel, artista di strada, rintracciato nell’insediamento abusivo ubicato sulle sponde del Tevere dove dimorava. Nel corso della perquisizione domiciliare, sono rinvenuti alcuni degli oggetti asportati nel corso della rapina culminata nell’omicidio del manager tedesco.
Pochi giorni dopo, il collaterale romeno ha rintracciato e tratto in arresto Zamfir Sebastian nella città di Galati dove era stato localizzato grazie alle informazioni acquisite dalla polizia romena a seguito dell’arresto di Dragan.
Il monitoraggio delle comunicazioni della cerchia relazionale di Andronache, la cui identificazione è stata consentita attraverso gli accertamenti dattiloscopici del Ris Carabinieri Roma, ha consentito di localizzarlo in Norvegia dove, nella città di Ski.
Le indagini eseguite dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno chiarito che nella tarda serata del 6 Novembre scorso, i tre autori dell’omicidio, dopo essersi accordati con la vittima via facebook per un incontro “ludico”, a scopo di rapina, lo aggredivano colpendolo con calci e pugni, sino a cagionarne la morte, sottraendo dall’appartamento numerosi oggetti e incendiando l’abitazione prima di darsi alla fuga.
«È stata un’indagine articolata – ha spiegato il Gen. Salvatore Luongo, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Roma – e al brillante successo hanno contribuito tre fattori: le indagini classiche, tecniche investigative scientifiche e la cooperazione internazionale. Tre fattori che hanno permesso di assicurare alla giustizia tre pericolosi malviventi che avevano impiantato a Roma la loro area di influenza».