Roma. Ufagrà Antonio Fiore alla Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea è intervenuto per parlare di futurismo. Fino al 28 Febbraio anche la sua opera “il Gilet” sarà esposta tra gli altri grandi del movimento

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ROMA – Nel prestigioso ambito della mostra “Il tempo del futurismo” organizzata a Roma presso la Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea non poteva mancare la presenza del grande artista Lepino Ufagrà Antonio Fiore che proprio lo scorso Sabato 18 Gennaio nella Veranda Parolibera, è intervenuto, davanti ad un pubblico attento ed incuriosito, con il suo magistrale sapere in ambito artistico parlando del futurismo a trecentosessanta gradi, dell’arte futuristica contrapposta agli schemi tradizionali e dell’influenza di questa corrente nella moda e nella creatività degli stilisti contemporanei.

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Ad affiancare in questo meraviglioso viaggio tra arte e moda accanto all’artista post futurista Ufagrà c’era Stefania Ricci Direttrice del Museo Ferragamo e della Fondazione Ferragamo e Elena Gigli Responsabile dell’Archivio Gigli per l’opera di Giacomo Balla.
Insieme all’artista Antonio Fiore sono intervenuti Antonella Basilico
docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso Università degli Studi di Napoli
“Federico II” e Guido Andrea Pautasso Storico e critico delle avanguardie artistiche del Novecento.

All’interno di questa mostra, che fonde perfettamente in modo esemplare l’arte futurista e la moda, era presente anche una parte espositiva di riproduzioni di abiti futuristi a cura dell’Accademia Koefia e, anche Ufagrà per questa occasione ha donato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e ai visitatori una piccola parte della sua collezione privata: quella sua memorabile opera che nel 1996 dedicò alla moglie Maria Pia, il Gilet futurista.

Questa unica ed originale opera dell’artista Antonio Fiore è esposta fino al 28 Febbraio prossimo ed è possibile ammirarla proprio tra le opere di Fortunato Depero e Giacomo Balla.

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Ogni visitare infatti intraprenderà un viaggio multidisciplinare attraverso 350 opere di ogni natura e provenienza che accarezzando la storia, la politica, l’arte, la cultura e l’innovazione sono divenute oggi necessarie per poter riscoprire questo movimento, il futurismo, che ha rivoluzionato l’intero Novecento.
Un grande onore per il nostro artista Ufagrà ma anche per i visitatori che con l’occasione potranno ammirare la sua straordinaria opera e quelle degli altri artisti di spicco del panorama futuristico.