Segni. “Varivà, quando tutto ebbe inizio”. La mostra retrospettiva di Massimiliano Vari si inaugurerà Martedì 18 Luglio presso la Biblioteca Comunale
SEGNI (Eledina Lorenzon) – In occasione della festività del Patrono San Bruno, si inaugurerà Martedì 18 Luglio alle ore 18, presso la Biblioteca Comunale di Segni, in Via della Pretura 1, l’interessante Mostra dell’artista Massimiliano Vari dal titolo “Varivà, quando tutto ebbe inizio”, una retrospettiva dell’artista che, attraverso illustrazioni e disegni, esclusivamente eseguiti a mano, racconterà il suo suo percorso artistico.
Massimiliano Vari, in arte Varivà, forma la sua tendenza artistica frequentando l’Istituto d’Arte di Anagni. Prosegue poi gli studi preso l’Accademia delle Belle Arti di Frosinone dove, nel 1986, si diploma in scenografia.
Si interessa di arti visive praticamente da sempre cercando in ogni modo di emulare la geniale manualità di artisti sia contemporanei che del passato.
È difficile poter spiegare un temperamento artistico che nasce dall’interno e che si avvale della tecnologia (per un certo suo periodo creativo) capace di esprimere quello che vuole comunicare tramite un’assonanza e discordanza di oggetti e paesaggi spesso presi in prestito da altri contesti.
Amante appassionato della fotografia, grazie alla tecnologia velocizza al massimo i suoi istinti artistici, adoperando un programma di fotoritocco per pc. Oltre a queste esperienze ha provato praticamente tutte le altre tecniche pittoriche immaginabili quali aerografo, olio, carboncino, pastelli, china, acquerello, materiali di riciclo….
Gli artisti a cui preferisce attingere nelle sue opere, spaziano prevalentemente dai surrealisti alla pop-art non trascurando qualche gioco geometrico simmetrico di equilibrio tra spazio e oggetto replicato o “clonato”. Sono prevalentemente soggetti che acquisiscono l’iconografia di un paesaggio oppure ritratti invadenti o elementi replicanti che iniziano e finiscono nella lettura dell’opera.
L’artista, dopo avere sperimentato la pittura digitale, ha continuato il suo lavoro tornando alla pennellata “manuale” creando opere in cui mescolava materiali di riciclo togliendoli letteralmente dal loro destino di rifiuto e li reinseriva in un contesto artistico donando loro una seconda vita. Altre volte invece, interviene con il segno manuale su una fotografia scattata dall’artista e poi rielaborata al computer in una sorta di incontro tra l’arcaico ed il post-moderno.
Nato a Roma il 29 Dicembre 1963, vive e lavora a Segni praticamente da sempre e, in alcune sue opere, l’artista ha cercato di rappresentare le bellezze storiche del paese, l’antica Signia cinta da mura ciclopiche e scrigno che racchiude meravigliosi resti come l’antico Tempio di Giove Moneta sull’Acropoli o il bellissimo Ninfeo di Quintus Mutius, gioiello dell’architettura romana o la bellissima Concattedrale di Santa Maria Assunta, ricostruita nella prima metà del XVII secolo, sullo stesso luogo della precedente che risaliva alla metà dell’XI secolo. A questi luoghi l’artista si ispira rendendoli soggetti d’arte da rappresentare nelle sue opere per regalare emozioni e sensazioni uniche.