Tentavano di rubare nelle auto parcheggiate al cimitero di Ceprano. Coppia di Zagarolo arrestata dai Carabinieri
CEPRANO (FR) | ZAGAROLO (RM) – Continuano incessanti le attività preventive disposte dal Comando Compagnia Carabinieri di Pontecorvo, nel territorio di competenza, al fine di contrastare la commissione dei reati predatori.
Nella giornata di ieri, 2 Aprile, infatti, a Ceprano, personale del locale Comando Stazione Carabinieri, procedevano all’arresto in flagranza di un 55enne ed una 45enne, entrambi domiciliati a Zagarolo (RM), poiché ritenuti responsabili del reato di “tentato furto aggravato in concorso”.
Nel particolare, considerando che recentemente si erano verificati furti all’interno delle autovetture parcheggiate nei pressi del cimitero del predetto Comune, personale della Stazione Carabinieri di Ceprano, aveva attuato un mirato dispositivo di contrasto finalizzato all’identificazione dei malfattori che disponevano, verosimilmente, di un’autovettura Lancia Lybra sw di colore bleu per la commissione dei furti in argomento.
Gli stessi malviventi, un uomo e una donna, a seguito di un furto perpetrato dieci giorni prima, avevano anche tentato un prelievo da un bancomat della zona, utilizzando un badge precedentemente asportato in un furto analogo.
In tale contesto, i militari operanti, adeguatamente appostati nei pressi del parcheggio dell’area cimiteriale, alle ore 12 circa odierne, sorprendevano i prevenuti che, sopraggiunti con l’autovettura precedentemente segnalata, previa forzatura della portiera anteriore destra di un’auto ivi parcata, tentavano un furto all’interno del veicolo. Nonostante l’intervento dei Carabinieri, i malfattori tentavano una precipitosa fuga ma venivano prontamente raggiunti e bloccati.
Al termine delle formalità di rito, ricorrendone i presupposti, agli indagati veniva altresì notificato l’avvio del procedimento amministrativo finalizzato all’emissione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel territorio del comune di Ceprano (per anni tre).
Gli arrestati, nel rispetto delle disposizioni impartite dalla competente Autorità Giudiziaria, venivano sottoposti al regime degli arresti domiciliari mentre, sono tuttora in corso ulteriori verifiche al fine di accertare se gli stessi indagati hanno perpetrato analoghi reati anche nei pressi dei cimiteri dei comuni limitrofi.