Valmontone. Presentati i progetti per il rilancio culturale della città: teatro comunale, biblioteca e catacombe di Sant’Ilario

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VALMONTONE (RM) – Tre progetti per il rilancio culturale della città di Valmontone. Tre finanziamenti importanti, dalla Regione Lazio per aprire subito i cantieri e, entro l’estate, dare alla città nuove opportunità di vivere attivamente la cultura attraverso il teatro comunale, lo spostamento a Palazzo Doria Pamphilj della biblioteca comunale e il restauro e valorizzazione delle catacombe di Sant’Ilario.

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«Se oggi possiamo fare tutto questo – precisa il sindaco, Alberto Latini – è grazie al grande lavoro svolto dalla Giunta comunale, dagli uffici e dai tecnici progettisti e per il fatto che la Regione Lazio di Nicola Zingaretti ci ha dato fiducia e risorse per realizzare questi interventi. In tutto circa un milione di euro di investimenti sulla cultura che, come scrivemmo nel programma, riteniamo una priorità per Valmontone».

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Il Vicesindaco e Assessore alla cultura di Valmontone Eleonora Mattia

Con entusiasmo, e senso di orgoglio, il vice sindaco e assessore alla cultura, Eleonora Mattia, spiega: «Quando, appena eletta, sono entrata a Palazzo Doria Pamphilj ho sentito un peso diverso, una responsabilità: quella di sanare le ferite del palazzo, sia quelle dovute alla storia, e alla guerra, sia quelle legate alla devastazione culturale, figlia dei nostri tempi. E’ per questo che abbiamo iniziato con impegno a lavorare per progettare e reperire fondi con cui dare un nuovo assetto, e una nuova funzionalità, all’edificio simbolo della città di Valmontone».

Non a caso tra i primi progetti avviati dall’Amministrazione Latini figura lo spostamento della biblioteca comunale dentro Palazzo Doria Pamphilj.
«Un percorso iniziato un anno fa – ricorda il progettista, l’architetto Giovanni Fumagalli, illustrando la nuova biblioteca – che oggi è pronto a partire. La biblioteca sarà ubicata nelle tre sale al pianterreno, adiacenti la sala dei pilastri, e avrà una sistemazione dinamica, con diverse altezze e una suddivisione in aree tematiche e funzionali, a seconda che siano destinate alla consultazione, allo studio, al multimediale o ai bambini. Vogliamo una biblioteca viva e vivibile con servizi differenziati ed una sinergia costante con il museo e la sala convegni”.

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L’architetto Fumagalli e l’ingegner Ferdinando Ferone hanno illustrato poi il progetto di recupero del teatro comunale di via Matteotti (l’ex teatro Valle) che, per circa 450 mila euro, restituirà a Valmontone un luogo importante dove fare cultura.
«Siamo andati a riattivare – precisa la Mattia – un finanziamento regionale del 2006 che era andato perso e, entro fine anno, andremo a gara per partire con i lavori. L’ex Valle verrà messo a norma e sarà utilizzabile sia come teatro che come cinema con una sistemazione esterna che avrà la sua valenza nella riqualificazione del quartiere».

I progettisti hanno illustrato nel merito gli interventi da fare al fine di dare una migliore fruibilità agli ambienti, un sistema di proiezione, luci e audio all’avanguardia, un assetto fresco e giovanile all’ambiente e per eliminare le infiltrazioni di umidità che in passato hanno fatto molti danni.

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Sulle catacombe di Sant’Ilario, infine, con i 350 mila euro di finanziamento, l’architetto Luca Calselli ha illustrato il progetto di recupero e valorizzazione del complesso archeologico che si pone l’obiettivo di migliorare la fruibilità del sito e realizzare un parco culturale attraverso opere di pulitura e messa in sicurezza degli scavi, adeguamento dei servizi, parcheggi, percorsi pedonali e ciclabili, aree pic nic e svago, nuova comunicazione del sito e verso il sito.

La presentazione dei tre progetti è stata inserita nell’ambito del Mese della Cultura Pamphilia, trenta giorni di mostre, convegni, giornate di studi ed eventi che si concluderà il 28 Novembre con l’attesa inaugurazione del Salone del Principe, l’elegante sala affrescata di Palazzo Doria Pamphilj che presenta strette analogie formali e stilistiche con la Galleria di Alessandro VII al Quirinale dipinta, tra gli altri, dallo stesso Gaspard Dughet poco prima di giungere a Valmontone.